webmagazine

Banner
You are here:   Home Parliamo di cinema Parliamo di cinema “InFernet”, in un film l’Inferno del web

Notizie flash

Nuovi contributi nelle Rubriche:

Arte e Scuola

Cerca

holidays-tonicopi

Face FanBox or LikeBox

musicPlayer

“InFernet”, in un film l’Inferno del web

Giovedì 05 Maggio 2016 06:29 Vincenza Fanizza Cinema - Parliamo di cinema
Stampa PDF

“InFernet”, in un film l’Inferno del web

 

di Vincenza Fanizza

Esce nelle sale “InFernet”, il nuovo film prodotto da Michele Calì e Federica Andreoli per la regia e la sceneggiatura di Giuseppe Ferlito, regista siciliano, da anni attivo a Firenze, dove ha creato la scuola di cinema Immagina. Cast di primo livello, da Ricky Tognazzi a Remo Girone, da Roberto Farnesi a Giorgia Marin e Daniela Poggi, da Andrea Montovoli a Katia Ricciarelli. Composto di cinque differenti storie che si intersecano tra di loro come accade col meccanismo della rete, “InFernet” riflette su un cambiamento in atto e su una realtà che ci riguarda da vicino, come spettatori o come protagonisti, ma di cui siamo spesso inconsapevoli: gli effetti e le problematiche derivanti dall’uso scorretto di internet e dei social network da parte dei fruitori più deboli, incapaci di difendersi da un mezzo straordinario che si rivela però sempre più spesso – basta sfogliare le pagine dei quotidiani tutti i giorni per rendersene conto – subdolo, mostruoso e distruttivo. Le storie raccontate parlano di personalità vulnerabili, psicologie fragili e gente in totale solitudine: un popolo che si rifugia in una sorta di realtà parallela, tutti convinti che la strada più facile sia sempre la migliore. Basta un semplice click a trasformare il web, risorsa affascinante del Terzo Millennio, in un terreno insidioso.

Un film crudo che è un colpo allo stomaco, in particolare per i genitori e nonni di nuove generazioni che certamente sono vittime non certo di un mezzo tecnologico dalle potenzialità eccezionali, quanto dal suo uso sconsiderato e scorretto. Infatti Internet  diviene, a volte, lo strumento fondamentale per aggredire i più deboli. Un film denuncia scritto bene e realizzato con un taglio contemporaneo, forte, duro. Il finale, troppo buonista, dove i “cattivi” sono finalmente assicurati alla pronta giustizia per mezzo dell'intervento risolutore dei Carabinieri, forse va inteso come l'ultima speranza che il buonsenso prevalga sulla malvagità.

Particolarmente suggestiva la colonna sonora, convincenti le prestazioni di alcuni debuttanti del set, ottima l'interpretazione  di Daniela Poggi. Molto bravo Ricky Tognazzi.

 

Il film è stato girato tra Verona e Firenze, ed è stato presentato fra gli eventi collaterali della Mostra del cinema di Venezia, dove ha ricevuto il Green Movie Award. La colonna sonora è di Umberto Smaila. La direzione della fotografia è di Roberto Ricci, ex allievo della scuola Immagina, che ha già lavorato a Hollywood in numerose produzioni degli Studios.

Il film è per tutti ma può diventare un utile strumento educativo per le scuole.

Testata

Banner