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Ciak sul lavoro

Venerdì 13 Maggio 2016 15:54 Vincenza Fanizza Cinema - Parliamo di cinema
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Ciak sul lavoro

 

di Vincenza Fanizza

 FIRENZE- Organizzata da Filcams Cgil e Associazione Anémic, in collaborazione con Istituto Francese di Firenze, Spazio Alfieri e Quelli della Compagnia FST, torna la rassegna cinematografica “Ciak sul Lavoro”, numero undici. Sei appuntamenti, dal 17 al 25 maggio, allo Spazio Alfieri di Firenze (via dell'Ulivo, 6) curati dal critico Gabriele Rizza.

I problemi del lavoro raccontati sul grande schermo. Ospiti Marco Pontecorvo, Claudio Cupellini,  Stefano Chiantini, Francesco Ranieri Martinotti, Stéphane Brizé Isabella Sandri e Giuseppe Gaudino

Una panoramica, tra campi e controcampi, su ciò che il cinema italiano (e non solo) riserva e elabora intorno a un tema così scottante e sempre più all’ordine del giorno come quello legato ai problemi dell’occupazione, all'entrata in vigore del Jobs Act, alla crisi, disagio sociale, impoverimento culturale, età pensionabile e disoccupazione giovanile, precariato e incertezze.

“Un quadro che riflette lo ‘stato di salute’ della nostra società, modificando da un lato i rapporti di forza fra capitale e lavoro, e franando dall’altro su un ‘nuovo’ modello di sviluppo, che va al di là delle reali emergenze economiche “ – afferma Gabriele Rizza. “La rassegna – continua - propone 6 titoli -  2 documentari e 4 fiction - tutti a loro modo emblematici di questa situazione in affanno e alla deriva, un montaggio che tiene conto di questo variegato universo, insieme tragico e contraddittorio, un mulinello di immagini che sottolineano il ‘pluralismo’ delle inquadrature che finiscono sotto la lente critica e il commento affabulante del cinema. Sostenute ogni volta dalle testimonianze dirette dei rispettivi autori chiamati a incontrare il pubblico in sala.

“Ecco allora l’attualità pungente della ricerca dell’oro nero nel nostro Paese, fra illusioni e illusionismi, inquinamento e rifiuti, perdita di identità professionale, amicizie e solidarietà che si sfaldano, nella commedia Tempo instabile con probabili schiarite, di Marco Pontecorvo; ecco l’amore senza radici ai tempi della crisi, ambizioni perdute e traguardi invano sognati, il futuro senza futuro delle nuove generazioni, il vuoto metropolitano e l’ambizione dei sentimenti, raccontato da Alaska, di Claudio

Cupellini; ecco il lavoro sporco, dove districarsi per tacitare la coscienza non sarà facile, bisogna arrampicarsi col rischio di cadere, tapparsi gli occhi per andare avanti, le Storie sospese quanto mai reali e attuali di Stefano Chiantini che parlano di dissesto geologico e rischio ambientale; ecco la spaventosa realtà delle Maquilas, le fabbriche senza controlli né legge impiantate dal ‘capitale intelligente’ a Ciudad Juarez, al confine fra Messico e Texas, dove sovrana regna l’anarchia, tutto è permesso, si prende ciò che si vuole e si paga poco o niente, sfruttamento, disperazione, morte, violenza, inquadrate dall’obiettivo sensibile di Isabella Sandri e Giuseppe Gaudino; ecco il viaggio di Francesco Ranieri Martinotti alla ricerca dei Barbieri d’Italia, mestiere antico e teorema mediatico della penisola, una ripresa che non ti aspetti, fra professione nuova e vecchia professionalità; ecco, infine, la deriva neoliberista della società europea e la faccia feroce del capitalismo contemporaneo, la delocalizzazione e la disoccupazione, un mondo spietato di banche centrali e fondi monetari, niente più regole, tutele e garanzie per chi lavora, traiettorie che convergono nel volto di Vincent Lindon (Palma d’oro miglior attore protagonista a Cannes 2015) rigorosamente ripreso da Stéphane Brizé in La legge del mercato.  

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